Ma perché?: 64 | Ma perché la Cina vuole prendersi Taiwan?

Radio Deejay Radio Deejay 4/12/23 - Episode Page - 7m - PDF Transcript

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Gli europei devono trovare risposta a questa domanda.

E nel nostro interesse precipitare la crisi di Taiwan? No.

La cosa peggiore sarebbe proprio quella di pensare che noi europei dobbiamo accettare le conseguenze altrui su questo argomento

e seguire le indicazioni fornite dall'America provocando una reazione spropositata da parte della Cina.

Queste sono le parole pronunciate dal presidente francese Manuel Macron.

Parole che ha pronunciato durante un volo sul suo aereo presidenziale è un volo che andava da Pechino a Wang Tzu.

Il presidente francese si differisce

Si riferisce

Si riferisce chiaramente alla crisi che potrebbe nascere tra Taiwan e la Cina.

Crisi che in realtà c'è già ma che potrebbe esplodere.

Ecco perché Macron ha pronunciato queste parole proveremo a capirlo magari in un'altra puntata.

Oggi facciamo passo indietro. La Cina continua indisturbata a minacciare Taiwan.

Ma perché?

Io sono Marco Maisano e ogni giorno, assia macchine sapi di me,

provo a ripartire dalle basi per rispondere alla domanda più semplice del mondo.

Allora il nome dell'Europa parlasse per se.

La Cina minaccia Taiwan, che ha la sua ambizione, è anettere l'isola al territorio nazionale.

La Cina finora fino all'inizio degli anni 70.

La Cina, la Cina Popolare, ha sempre considerato Taiwan una parte del proprio territorio e quindi

ritiene in qualche modo giusto che sia sotto il suo controllo e sotto la sua sovranità.

Ci sono però anche ragioni economiche. Taiwan oggi è il principale produttore al mondo di

semiconduttori, un'industria che per lo sviluppo dell'economia cinese è fondamentale. Poter contare

sulla produzione di Taiwan, significherebbe, per pechino, di spore di una spinta estremamente

importante per la sua competizione a livello globale. Infine ci sono gli aspetti militari. Il

trattato di alleanza che lega gli Stati Uniti a Taiwan rende gli Stati Uniti un soggetto

estremamente importante per gli equilibri politici e militari del sud estasiatico. Una presenza

ingombrante che potrebbe ostacolare le ambizioni che la Cina Popolare nutre oggi di hegemonia a

livello regionale. Grazie al professor Gianluca Pastori. Vedremo nei prossimi giorni quali saranno

le reazioni degli altri Paesi alle parole di Macron e appunto alla nuova amminaccia della Cina nei

confronti di Taiwan. La regola, diciamo così, del presidente francese sembra essere molto semplice,

fintanto che un attacco di un Paese straniero arriva ad un Paese amico, un Paese con il quale si

hanno dei rapporti giusto in un qualche modo reagire come è accaduto con l'Ukraine, mentre

invece penserà Macron se questa cosa accade molto lontano da noi e noi con quel Paese

aggredito non abbiamo molto a che fare, forse può andare bene così se non occupasse la Cina e se

vogliono gli Stati Uniti, non noi europei. Macron chiama questa dottrina autonomia strategica,

voi dategli pure il nome che volete. Io vi ringrazio per essere rimasti con me anche oggi e come

sempre vi do appuntamento a domani, ciao! Ma perché è un podcast scritto da me Marco Maesano?

Riprese e montaggio Giulio Rondolotti, musici originali Matteo Cassi, supervisione tecnica

Gabriele Rosi, responsabile di produzione Denny Stucchi, una produzione One Podcast.

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La Cina ormai da mesi minaccia di invadere l'isola democratica di Taiwan. Una pretesa quella di Xi Jinping che Stati Uniti e Europa non intendono avallare. Eppure le recenti parole del Presidente francese Macron rimettono tutto in discussione. Facciamo però prima un passo indietro. La Cina vuole prendersi Taiwan, ma perché? Ne parlo con il prof. Gianluca Pastori.

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